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L’affare Microtecnica-Safran tra sicurezza nazionale e strategie di sicurezza

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L’affare Microtecnica-Safran tra sicurezza nazionale e strategie di sicurezza

Microtecnica è un’azienda torinese produttrice di elettronica e componenti aeronautici fondata nel 1929 e attualmente fa parte di Collins Aerospace, la quale è controllata a sua volta di Raytheon, società statunitense, una tra le maggiori fornitrici di prodotti per la difesa e una dei cinque principali appaltatori americani del Pentagono.

Roma prima di procedere con il golden power ha consultato Berlino. Quest’ultima è azionista anche del FCAS insieme a Parigi, ma pare voglia lasciare lo sviluppo dei caccia francesi per concentrarsi di più sui Global Combat Air Program (GCAP) dove Leonardo è un partner strategico insieme alla britannica BAE Systems e alla giapponese Mitsubishi Heavy Industries.

La mossa del governo italiano, da un punto di vista politico, è un fatto raro perché si esercita il Golden power nei confronti di una società europea, la quale viene definita come una sorta di minaccia avere un partner francese negli interessi essenziali della difesa e della sicurezza nazionale. Quella che si sta aprendo è una parita che riguarda la filiera industriale del futuro, dove saranno fondamentali gli aspetti tecnologici e militari. 

Finora il golden power era stato impiegato soprattutto per bloccare operazioni da parte di imprese cinesi o, comunque, con sede al di fuori dell’Unione europea. Safran è invece un’azienda europea che, peraltro, ha fra i principali azionisti lo Stato francese, con una partecipazione dell’11,2%.

L’esercizio dei poteri speciali derivanti dalla normativa Golden power conferma sempre di più la volontà dello Stato di intervenire a tutela delle realtà aventi rilevanza strategica per gli interessi di difesa e di sicurezza nazionali, anche nell’ambito di operazione societarie riguardanti due Paesi alleati come Italia e Francia.

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